Distorsioni articolari, contusioni e strappi muscolari sono, con le fratture ossee, gli incidenti più comuni per chi pratica un’attività sportiva. Eseguire i giusti esami diagnostici è importante per non incorrere in valutazioni errate evitando di stressare ulteriormente i tessuti danneggiati.
Cosa fare dopo un trauma sportivo è una domanda interessante ma prevede una risposta articolata per la diversità di ogni tipo di infortunio.
Cosa fare dopo un trauma sportivo
È una domanda interessante ma prevede una risposta articolata per la diversità di ogni tipo di infortunio.
È utile contattare uno specialista per stabilire quali sono gli esami più idonei per il tuo caso. In alcuni casi, come negli strappi muscolari, una ecografia può essere migliore di una risonanza magnetica per la possibilità di eseguire l’esame durante la contrazione muscolare. In tutti i casi è possibile seguire una sequenza di istruzioni che possono essere utili per limitare i danni dei tessuti coinvolti nel trauma.
Il termine PRICE è un acronimo che ci aiuta a ricordare le fasi da seguire dopo l’evento traumatico:
- P: Protection
Proteggi la zona dell’infortunio.
In base al tipo di trauma, che sia una ferita o una distorsione, chiedi aiuto ad un esperto per utilizzare la medicazione, il tutore o il taping più adatto al tuo problema.
- R: Rest
Sospendi l’attività.
Carica parzialmente o scarica totalmente l’arto colpito per non stressare ulteriormente i tessuti danneggiati.
- I: Ice
Applicare del ghiaccio può minimizzare i danni accessori, ridurre il gonfiore, il dolore con utilizzo di ghiaccio istantaneo per 15-20 minuti per più volte durante le prime ore dopo il trauma.
- C: Compression
Aiuta a minimizzare lo stravaso di fluidi nei minuti successivi al trauma con l’aiuto di bendaggi elasto-compressivi.
- E: Elevation
Sollevare l’arto o l’area traumatizzata al di sopra del cuore con ausili idonei e confortevoli per ridurre il gonfiore usare in associazione anche la compressione.
La prevenzione degli infortuni sportivi rimane un tema di attualità in ambito professionistico ma anche un atleta amatoriale può utilizzare scienza e tecnologie per migliorare la propria performance e ridurre al minimo il rischio di infortuni.