CHIRURGIA DEL GINOCCHIO

Le lesioni del menisco

I menischi sono due strutture fibrocartilaginee, mediale e laterale, con forma di semiluna e interposti fra il femore e la tibia.

Come si verifica una lesione del menisco?

lesione del menisco - Prof. Spoliti - Primario Ortopedia San Camillo di Roma

Una lesione del menisco può essere di due tipi, traumatica e degenerativa.

Le lesioni traumatiche sono quelle che si verificano in seguito ad un trauma, molto spesso distorsivo a media o elevata energia, es in seguito ad un trauma sportivo. Questa colpisce soprattutto le persone giovani e sportiva, ma anche persone di mezza età in seguito ad un trauma lavorativo.

Le lesioni degenerative invece, si verificano in un tessuto meniscale con ridotta consistenza ed elasticità strutturale anche in assenza di un trauma evidente. Si verificano più frequentemente nelle persone dopo i 40-50 anni di età, e possono essere considerate come parte di un fisiologico processo di invecchiamento delle cartilagini del corpo umano. È molto importante dire fin da ora che, secondo gli studi più recenti, una lesione degenerativa del menisco non è una indicazione per eseguire un intervento di artroscopia di ginocchio per rimuovere la parte di menisco lesionata, soprattutto nelle persone oltre i 50 anni di età.

Quali sono i sintomi di una lesione del menisco?
Come si fa diagnosi di una lesione meniscale?

Il sintomo principale è il dolore e la limitazione funzionale, dolore che si accentua soprattutto alla flessione del ginocchio. In alcuni casi si può formare un lembo libero del menisco che si incunea tra il femore e la tibia determinandone una limitazione dello scorrimento e/o un blocco articolare. Il ginocchio può anche presentarsi gonfio per la presenza di liquido intra-articolare.

La diagnosi è basata sulla valutazione clinica del paziente (con test specifici mirati che possono avere un’elevata affidabilità diagnostica). È importante eseguire un radiografia del ginocchio per valutare l’anatomia e la presenza di eventuale artrosi, che modifica l’indicazione terapeutica. La RMN è utile per visualizzare la rottura del menisco e individuare eventuali lesioni associate (rump lesion, rottura dei legamenti crociati, edema osseo, lesioni della cartilagine, ecc).

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Qual è il trattamento di una lesione meniscale?

Il trattamento varia in rapporto al tipo di lesione meniscale, all’età del paziente ed alle sue richieste funzionali e sportive

Nel caso di una paziente giovane con una rottura traumatica acuta del menisco, e a maggior ragione se con blocchi articolari, è indicato l’intervento chirurgico di meniscectomia selettiva o regolarizzazione meniscale, che ha come obiettivo quello a conservare la maggiore quantità possibile di tessuto meniscale. Il trattamento della lesione del menisco viene eseguito in artroscopia, quindi con incisioni di pochi mm, e in mani esperte può durare pochi minuti. Quando è possibile è consigliata la riparazione del menisco stesso, ovvero l’intervento di sutura meniscale. La sutura meniscale è indicata e possibile quando la lesione meniscale ha un profilo regolare (lesione longitudinale) ed è situata in zona vascolarizzata (la zona del menisco più vicina alla parete capsulare del ginocchio).

Gli studi recenti hanno evidenziato come l’intervento di sutura migliori la stabilità dell’articolazione riducendo i micromovimenti del femore, riducendo la possibilità di una usura precoce della cartilagine.

Molto diverso è il caso di una persona oltre i 50 anni di età, che si presenta con una lesione degenerativa del menisco.

Gli studi recenti hanno dimostrato degli ottimi risultati con una riduzione del dolore con il trattamento conservativo, senza intervento. Il trattamento conservativo prevede un ciclo di infiltrazioni intra-articolari del ginocchio per ridurre l’infiammazione ed il dolore. Le infiltrazioni si possono eseguire con acido ialuronico o fattori di crescita piastrinici (PRP).

Tipico è il caso di signore oltre i 60 anni, con dolore al ginocchio, artrosi moderata, e una risonanza magnetica che mostra una lesione del menisco interno. Bene, in questi pazienti, alcuni studi hanno dimostrato migliori risultati nei pazienti trattati conservativamente rispetto a quelli operati di artroscopia a 2 anni dall’insorgenza dei sintomi, è le recenti linee guida sull’argomento controindicano l’intervento in questi casi.