LE PATOLOGIE DELL’ANCA

Frattura del femore

frattura del femore - spoliti chirurgo ortopedico

La frattura del femore è una frattura molto comune nei pazienti anziani, in particolare di sesso femminile, che presentano una maggiore fragilità ossea dovuta principalmente all’osteoporosi.  

Ci sono alcuni casi particolari in cui il femore si frattura prima che il paziente cada, poiché non sopporta il peso del corpo, ma queste sono fratture cosiddette patologiche, ovvero che avvengono in zone dove l’osso è indebolito da altri fattori, spesso dalla presenza di tumori. Normalmente il paziente anziano cade a terra perché inciampa, perde l’equilibrio, gli gira la testa, e molto spesso la caduta avviene di notte, quando la persona anziana si alza per recarsi al bagno.

Anatomicamente il femore è formato nella sua parte più alta dalla testa, che si articola con il bacino, dal collo, e dalla regione intertrocanterica, ovvero una parte del femore sulla quale si inseriscono gran parte dei muscoli glutei e della coscia.

In base al livello in cui la frattura avviene, queste vengono divise in 2 grandi gruppi, quelle mediali, che interessano la testa ed il collo del femore, e laterali, che coinvolgono la regione intertrocanterica. Questa divisione è molto importante per il tipo di trattamento.

Per le fratture mediali del collo del femore si esegue un intervento di protesi d’anca (totale o parziale), mentre per quelle laterali si esegue uno osteosintesi, ovvero si riallineano i frammenti della frattura trazionando la gamba utilizzando un apposito letto di trazione in sala operatoria, e vengo fissati da un chiodo posizionato all’interno dell’osso del femore (chiodo endomidollare).

Nei pazienti di giovane età e in caso di fratture mediali ben composte, si può eseguire un intervento di fissazione della frattura mini-invasivo, mediante il posizionamento di 3 viti di grosse dimensioni che stabilizzano la frattura. Questo tipo di intervento permette di risparmiare l’articolazione dell’anca nei pazienti giovani, ma può essere eseguito solo in casi particolari.

Dopo l'intervento chirurgico di frattura del femore

Dopo l’intervento è necessario un periodo di riabilitazione. Per questo il paziente normalmente può essere ricoverato in una struttura di riabilitazione per circa 30 giorni. Quando possibile e le condizioni cliniche del paziente lo permettono, potrebbe anche tornare a domicilio, senza problemi o rischi, facendo una seduta di fisioterapia di un’ora, due o tre volte alla settimana. L’ambiente familiare aiuta molto i pazienti anziani, e agevola il recupero postoperatorio.

Bisogna ricordare inoltre che, dopo una frattura di femore, non tutti i pazienti anziani riescono a ritornare allo stesso livello di autonomia che avevano prima della caduta. Diversi studi hanno dimostrato che circa il 60% dei pazienti ritorna a camminare come prima, senza bisogno di stampelle o ausili, circa un 30% avrà bisogno di un sostegno per camminare (stampella, bastone o deambulatore) e rimane un 10% di pazienti che non ritornano più a camminare.

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Questo dipende sia dal grado di autonomia della persona prima del trauma, sia dalla sua collaborazione durante la riabilitazione. Per ulteriori informazioni consultare la sezione traumatologia.